In un’epoca in cui l’attenzione è la moneta più preziosa, il cinema e le serie TV si confermano strumenti potentissimi per fare branding. Ma oltre al potenziale creativo e strategico, c’è un aspetto che interessa direttamente chi lavora nella consulenza fiscale, nel marketing e nella pubblicità: le spese per il product placement e la pubblicità audiovisiva possono essere interamente deducibili. Nel 2025, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) resta il riferimento principale in materia di deducibilità delle spese pubblicitarie. In particolare: Le spese di pubblicità sono deducibili dal reddito d’impresa nell’esercizio in cui sono sostenute, ai sensi dell’art. 108, comma 2 del TUIR. Le spese di rappresentanza, invece, sono deducibili con limiti e condizioni più restrittive. E qui entra in gioco una distinzione fondamentale: il product placement, se correttamente strutturato, rientra a pieno titolo tra le spese di pubblicità, purché abbia finalità promozionali misurabili e coerenti con una strategia aziendale. Secondo le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate (circ. 34/E del 2009, confermata da risposte a interpelli successivi), le spese di product placement possono essere considerate pubblicitarie se: L’inserimento del prodotto o marchio è funzionale alla visibilità presso il pubblico. L’operazione è supportata da un contratto scritto, in cui sia chiaro l’obiettivo promozionale. Sono presenti elementi di misurazione del ritorno in termini di comunicazione (es. audience stimata, canali di distribuzione, durata dell’esposizione, ecc.). In questi casi, la spesa è interamente deducibile nell’anno in cui è sostenuta. Nel contesto italiano del 2025, il settore audiovisivo vive una fase di forte rilancio, grazie anche agli incentivi fiscali del Ministero della Cultura (Tax Credit Cinema), che attraggono investimenti e produzioni. Per le aziende, questo significa una doppia leva: Visibilità strategica in prodotti culturali ad alta diffusione (film, serie, documentari). Ottimizzazione fiscale, con la possibilità di dedurre integralmente le spese sostenute per il placement. Per commercialisti, agenzie pubblicitarie e consulenti, accompagnare un cliente in questo tipo di investimento significa: Collaborare con società di produzione che conoscono le regole del settore e possono garantire la corretta contrattualizzazione. Strutturare accordi che includano report di visibilità, metriche e strumenti di misurazione del ROI comunicativo. Documentare in modo accurato le spese sostenute, evitando rischi di riclassificazione a fini fiscali. Nel mare magnum della comunicazione contemporanea, il placement cinematografico ben studiato è un asset potente. Per i professionisti del marketing e della consulenza, conoscere i margini di deducibilità fiscale può fare la differenza tra una semplice spesa promozionale e un investimento strategico ad alta redditività. Il futuro della pubblicità passa anche dal grande (e piccolo) schermo. L’importante è saperlo scrivere… nel bilancio. Cosa dice la normativa
Quando il product placement è pubblicità (e quindi deducibile)
Perché le imprese dovrebbero interessarsi oggi al cinema
Come muoversi in modo efficace
Un’opportunità da non sottovalutare