Il Ciuccio e il Calcio Napoli: Un simbolo di ironia napoletana

L’associazione simbolica del ciuccio con la squadra di calcio del Napoli è un fenomeno interessante che affonda le sue radici nell’ironia tipicamente napoletana. Questo simbolo, apparentemente semplice, racchiude in sé una storia ricca e complessa che rispecchia la cultura e l’identità della città di Napoli.

Un vecchio detto napoletano recita: “'O ciuccio 'e Fechella, trentatrè chiaje e 'a cora fraceta”. Questa frase viene comunemente usata per descrivere una persona in cattive condizioni di salute. Ma chi era Fechella? E perché il suo asino è diventato così famoso?

Fechella era un personaggio storico o forse leggendario, la cui identità rimane avvolta nel mistero. Probabilmente soprannome di Don Mimi Ascione, un carrettiere di Torre del Greco, trasportava la frutta con un asino. Nel 1926, il Napoli scelse un cavallo come simbolo, ma dopo un disastroso campionato, un giornalista lo paragonò a un asino. Il ciuccio divenne il simbolo del Napoli e portò fortuna alla squadra.

Tuttavia, ciò che è certo è che il suo asino, "'o ciuccio”, è diventato un simbolo duraturo della città di Napoli. Nel corso del tempo, l’asino di Fechella è passato da essere un semplice animale a un simbolo di resistenza e tenacia, qualità che i napoletani hanno sempre apprezzato e rispettato.

L’asino è anche diventata la mascotte della squadra di calcio del Napoli, rappresentando la determinazione e la grinta dei suoi giocatori. Nonostante le difficoltà e le sfide, proprio come l’asino di Fechella, la squadra non si arrende mai.

In conclusione, l’associazione del ciuccio con la squadra di calcio del Napoli è un esempio perfetto di come l’ironia e la cultura popolare possano trasformarsi in potenti simboli di identità. Nonostante le molte domande ancora senza risposta sulla figura di Fechella e sul suo asino, una cosa è certa: il ciuccio rimarrà per sempre un simbolo indimenticabile della città di Napoli e della sua amata squadra di calcio.